Storia del refrigerante, dalle origini ad oggi
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Se un compressore è il cuore di un sistema HVAC, il refrigerante può essere paragonato al sangue che scorre nelle sue vene. Si tratta, infatti, di un elemento vitale nel processo di refrigerazione ed è presente in molte forme diverse. L’aria condizionata moderna esiste da poco più di 100 anni, ma il concetto di refrigerante è noto da molto più tempo. Già nel 1750, Benjamin Franklin aveva sperimentato l’uso dell’etere nel vuoto per generare un effetto di raffreddamento. Nell’era moderna, i condizionatori d’aria hanno subito molte evoluzioni nel corso degli anni e così anche i refrigeranti in essi contenuti. Ripercorriamo brevemente insieme le tappe della storia più recente del refrigerante fino ad arrivare ai giorni nostri.
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Il primo condizionatore d’aria meccanico risale al 1902: agli albori del condizionamento, i condizionatori d’aria utilizzavano come refrigeranti materiali tossici e infiammabili, come ammoniaca o propano. Negli anni ’20 la pericolosità dell’utilizzo di questi fluidi indusse i produttori ad introdurre sul mercato nuovi refrigeranti, in grado di garantire una maggiore sicurezza d’uso. I clorofluorocarburi (CFC – cloro, fluoro, carbonio) divennero, pertanto, comunemente usati in quanto alternativa non infiammabile e pertanto più sicura. Questi refrigeranti sono stati classificati con sigle alfa-numeriche, come R-11, R-12, R-22, ect. in base ai loro composti chimici, e questo sistema di classificazione è rimasto tutt’oggi in uso.
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I refrigeranti CFC sono stati utilizzati massicciamente nell’industria della climatizzazione fino agli anni ’70 quando se n’è scoperta l’estrema pericolosità per l’ambiente. Quando i refrigeranti CFC vengono introdotti nell’atmosfera vanno a finire nella stratosfera dove i raggi del sole ne distruggono i legami chimici. Una volta rotti questi legami, gli atomi di cloro agiscono come catalizzatori per scomporre le molecole di ozono instabili (O3) in molecole di ossigeno (O2), danneggiando quindi lo strato di ozono. Questo processo corrosivo continua per anni in quanto il cloro non viene consumato nella reazione, ma rimane intrappolato nella stratosfera.
Una volta compreso questo fenomeno e il grave impatto che arreca al riscaldamento globale, l’industria del condizionamento e della refrigerazione ha gradualmente abbandonato l’uso dei refrigeranti CFC, a favore dell’introduzione degli idroclorofluorocarburi (HCFC – idrogeno, cloro, fluoro, carbonio) come l’R-22, e degli idrofluorocarburi (HFC – idrogeno , fluoro, carbonio) come l’R-410A.
Questi composti, però, a loro volta non sono privi di pericoli per l’ambiente e un nuovo refrigerante è infine emerso come alternativa efficiente e sostenibile, con un potenziale di riscaldamento globale (GWP – Global Warming Potential) molto più basso, ossia il gas R-32. Utilizzato nel monoblocco LG Therma V R32 e nelle moderne soluzioni di riscaldamento, quali Therma V R32 Split, l’R-32 riduce l’effetto sullo strato di ozono di 1/3. È interessante notare che l’R-32 contiene effettivamente metano, che in un certo senso porta l’evoluzione del refrigerante al punto di partenza ai primi tempi del condizionamento d’aria alimentato da macchine.
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LG Air Solution si impegna costantemente a fornire le soluzioni più efficienti e più sostenibili e rispettose dell’ambiente. Mentre il mondo del condizionamento continua a cambiare, ci aspettiamo che anche i refrigeranti continuino ad evolversi con esso e non vediamo l’ora di vedere emergere nuove soluzioni ancora più efficienti ed ecologiche. Sai cosa sta pompando nel cuore del tuo condizionatore adesso? Il 16 settembre è la Giornata Internazionale per la Conservazione dell’Ozono, daremo un’occhiata più da vicino al significato di questa giornata e allo stato dello strato di ozono oggi. Assicurati di tornare il mese prossimo per scoprire di più sullo strato di ozono e su come possiamo proteggerlo mentre ci protegge.