Nuova normativa F-Gas: istituita una banca dati per tracciarne le vendite
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Il 24 gennaio 2019 rappresenta una data importante per il settore HVAC, in quanto segna l’entrata in vigore della nuova normativa nazionale in materia di gas fluorurati ad effetto serra, i cosiddetti f-gas, utilizzati come refrigeranti negli impianti di riscaldamento e climatizzazione ad uso domestico e industriale. Lo scorso 9 gennaio 2019 è stato, infatti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’atteso Decreto del Presidente della Repubblica 16 novembre 2018, n. 146 che abroga il precedente DPR 43/2012 dando attuazione al regolamento europeo n. 517/2014 e relativi regolamenti di esecuzione.
Il nuovo DPR definisce, dunque, le modalità attuative del regolamento europeo del 2014 all’interno del nostro ordinamento, nella direzione di una più marcata riduzione dell’utilizzo degli f-gas, coinvolti nell’effetto serra, al fine di raggiungere gli obiettivi imposti dall’Unione Europea nel contrastare il cambiamento climatico. La nuova disciplina è destinata ad incentivare, da un lato, l’innovazione nel settore HVAC mirata alla diffusione più massiccia di gas a ridotto impatto ambientale, come ad esempio l’R32, dall’altro, a promuovere un cambio di paradigma, mutando il modo in cui operatori ed utenti si approcciano all’utilizzo dei refrigeranti.
I punti cardine della nuova disciplina
Il testo si compone di 23 articoli e 3 allegati ed individua il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare come autorità competente ad interagire con imprese ed operatori.
Il D.P.R conferma l’obbligo di iscrizione al Registro telematico nazionale delle persone e delle imprese certificate (già previsto dal precedente D.P.R. 43/2012), per imprese e persone che svolgono attività di installazione, riparazione, manutenzione e smantellamento di apparecchiature contenenti gas fluorurati, nonché di controllo e recupero dei gas.
Il regolamento stabilisce, inoltre, l’obbligo di formazione delle persone e di certificazione delle imprese, interviene sul sistema di certificazione degli organismi di valutazione e di attestazione di formazione delle persone, ed individua gli organismi di controllo indipendenti competenti per la verifica dei dati relativi all’immissione in commercio di apparecchiature precaricate con gas fluorurati; infine, istituisce una Banca Dati per la raccolta e conservazione delle informazioni su tali gas, ed è proprio quest’ultima la novità più significativa introdotta dalla nuova disciplina.
La Banca Dati
La nuova banca dati sarà gestita dalle Camere di commercio e raccoglierà le informazioni di vendita degli f-gas al fine di garantirne una maggiore tracciabilità. Imprese e persone certificate dovranno, dunque, comunicare alla camera di commercio dell’area di competenza le vendite di f-gas e delle apparecchiature non ermeticamente sigillate che li contengono, così come tutte le attività ad esse correlate, quali assistenza, manutenzione, installazione, riparazione e smantellamento delle stesse.
Le date importanti da memorizzare sono due:
- 25 luglio 2019 – Inizio comunicazione dei dati di vendita di f-gas e di apparecchiature contenenti tali gas non ermeticamente sigillate;
- 25 settembre 2019 – Inizio comunicazione dei dati relativi ad interventi di assistenza, installazione, manutenzione, riparazione o smantellamento.
Inoltre, rispetto a quanto previsto dal precedente D.P.R. 43/2012, il nuovo regolamento amplia l’ambito di applicazione con riferimento ad apparecchiature ed attività per le quali è richiesta l’iscrizione al registro nazionale, così come dei soggetti tenuti alla certificazione e all’iscrizione. Tutte le persone fisiche e le imprese che, alla data di entrata in vigore del decreto, risultano iscritte al Registro telematico nazionale, dovranno conseguire i certificati richiesti entro il termine di 8 mesi dall’entrata in vigore del decreto; analoga scadenza vale per i nuovi iscritti. Il mancato rispetto di tale termine comporta la cancellazione della persona fisica e dell’impresa dal Registro telematico nazionale, previa notifica, a far data dal 25 settembre 2019.
Infine, si fa presente che i certificati e gli attestati emessi ai sensi del Regolamento (CE) n. 842/2006, restano validi nel rispetto dei requisiti e delle condizioni in applicazione dei quali sono stati originariamente rilasciati.